Il fotovoltaico torna di moda grazie ai nuovi incentivi? Diamo

Che il fotovoltaico, grazie al nuovo decreto, sia tornato di moda è un dato di fatto. Anche se a tutti gli effetti è sempre stato nei pensieri della gente. E capire i motivi per cui la gente ama il fotovoltaico (perlomeno l’idea del fotovoltaico) non è difficile.
Chi semplicemente lo sceglie perché lo valuta come tecnologia centrale nel panorama delle risorse energetiche private, domestiche e industriali, per motivi di efficienza, flessibilità e di benefici. Chi crede che solo grazie all’energia rinnovabile e grazie al contributo dei singoli, nel loro piccolo, si possa invertire o almeno ridurre l’impatto negativo della società moderna sull’ambiente. Altri ancora, se vogliamo più cinici ma con almeno la stessa dose di ragione degli altri, lo vedono come un investimento che deve avere un pay-back time certo e un’adeguata redditività.
Secondo me il fotovoltaico è tutto questo. Qualunque sia la motivazione che ci spinge ad investire in questa futuristica tecnologia, ciò che importa è che la società progredirà grazie ad esso ed a tutte le altre fonti rinnovabili. Importa che la tecnologia che anni fa spaventava oggi è una tecnologia amica, la società l’ha accettata e metabolizzata. Importa che la consapevolezza delle famiglie e delle imprese stia cambiando ogni giorno e si evolva verso un contesto quotidiano più sostenibile e indipendente da fonti rinnovabili inquinanti e da lobby economiche centenarie.

Il nuovo decreto si rivolge a coloro che vedono le fonti energetiche rinnovabili come un investimento seppur inizia con una premessa che fa intendere tutt’altro. Parte dall’inciso che gli aiuti ( significativo che vengano chiamati così) non altereranno le condizioni degli scambi ma contribuiranno al funzionamento più efficiente del mercato e allo stesso tempo comunica che l’obiettivo primario è appunto contribuire premiando la competitività, pur ritenendo esplicitamente alcune tecnologie già mature e competitive, in primis il fotovoltaico. Con questa premessa il decreto si configura in registri e successive classifiche che in sostanza vedranno vincenti coloro che offriranno un maggiore ribasso del premio. Essendo l’uscita del decreto coincidente con la fine dei dazi Europei sull’importazione di fotovoltaico dalla Cina e non ad integrazione del regime di scambio sul posto, che avrebbe attratto migliaia di famiglie e piccole imprese che avrebbero scelto questa tecnologia per coprire i propri consumi, è logico pensare che saranno interessati “solo” coloro che vedranno nel fotovoltaico un’opportunità speculativa.

Il nostro impegno in qualità di impresa con uno storico e specializzata nel settore è investire nella divulgazione del fotovoltaico in ogni suo “motivo di esistere”. Continueremo a promuovere il fotovoltaico per impianti domestici ed industriali in regime di scambio sul posto e quindi a copertura dei consumi e promuoveremo anche il fotovoltaico incentivato per investitori privati e gruppi di investimento. Lo faremo indistintamente ponendo al centro il cliente, dandogli tutti gli strumenti per valutare e soprattutto per non tornare su errori già commessi in passato nel nostro settore. Lavoreremo per essere competitivi in un mercato aperto e libero, per dare al cliente la migliore qualità affidabile negli anni e cercheremo di farlo in un’ottica virtuosa per il nostro paese.

Se deve essere un nuovo fotovoltaico, che sia un vero FOTOVOLTAICO 2.0 per il sistema Italia. Setacciato degli errori della precedente esperienza e con aziende e organizzazioni più consapevoli dei reali benefici e dell’etica che questa tecnologia diffonde.

Scarica la guida sui nuovi incentivi cliccando qui

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