Mi piace definire il Marketing come un insieme di processi comunicativi e commerciali finalizzati però all’ottenimento di un obiettivo concreto. Nel caso di un’azienda di produzione tale attività non dovrebbe, nel breve periodo, generare solo fatturato, ma creare valore nella massima correttezza per i prodotti ed i servizi proposti.
Nel nostro mercato la mancanza di una corretta informazione e di controllo ha fatto la fortuna dei ‘creativi’ che vantano prestazioni ‘stupefacenti’ e garanzie sulle prestazioni oltremodo ‘sovrannaturali’. La verità spesso è che si tratta di semplici aziende commerciali senza know how e investimenti alle spalle. Il termine ‘Marketing’ dovrebbe integrare anche dei principi etici di correttezza e di reale informazione.
Nella mia trentennale esperienza al servizio delle aziende ho sempre cercato di valorizzare le relazioni tra impresa e cliente, configurandolo come un momento di arricchimento comune, soprattutto se il cliente viene ospitato nei luoghi dove si produce quello che sarà poi acquistato.
Nelle vecchie botteghe artigiane il cliente era solito assistere alla creazione di quanto aveva commissionato, sia che fosse un abito oppure un oggetto per la propria abitazione. Oggi la produzione industriale non permette facilmente questo tipo di ‘scambi’, ma ritengo che aprire le porte dell’azienda e mostrare come si produce contribuisca a generare un rapporto di fiducia reciproca senza eguali. Le aziende che producono realmente sul territorio non dovrebbero aver timore di questo tipo di confronto, ed il mio background ha consolidato come vincente questa modalità di relazione.
Come risponderebbe il Vostro fornitore se chiedeste di assistere alla produzione della vostra commessa?